Giovanni Soccol è nato a Venezia nel 1938.
Inizia lo studio della pittura nel 1952, frequentando l’atelier della pittrice viennese Ilse Bernheimer, docente negli anni ’20 del secolo scorso alla Kunstgewerbeschule di Vienna ed in seguito stabilitasi a Venezia.
Nel 1953, quindicenne, espone per la prima volta alla XLI Collettiva dell’Opera Bevilacqua La Masa, aggiudicandosi il premio per il più giovane espositore. L’anno seguente la stessa Bernheimer lo presenta a Gennaro Favai, nella convinzione che il rapporto con il pittore veneziano sarebbe stato utile nel proseguire la sua formazione. Egli inizia così a frequentare periodicamente lo studio del Maestro, sottoponendo i suoi lavori al suo giudizio e ai suoi consigli. Viene a contatto con un mondo per lui nuovo, di cui subisce il fascino e che costituirà un viatico per la sua formazione, nel quale confluiscono culture e poetiche del primo Novecento, dal Simbolismo di Mario De Maria all’esperienza parigina dello stesso Favai.
Nel 1956 Soccol abbandona il Liceo Scientifico, di cui stava frequentando l’ultimo anno, e si iscrive alla Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti. Nel medesimo anno consegue la maturità artistica e si iscrive alla facoltà di Architettura di Venezia, pur continuando lo studio della pittura.
Nel 1960 frequenta il Summer Course presso il Rijksbureau voor Kunsthistorische Documentatie all’Aia. Risale al medesimo anno un primo lungo soggiorno a Parigi.
L’amicizia con Paolo Cardazzo, figlio di Carlo, iniziata nel 1950 e poi proseguita negli anni universitari, porterà i due studenti, che condividevano i medesimi interessi, ad una serie di viaggi in Europa, per approfondire lo studio dell’architettura contemporanea. Succeduto al padre nella direzione della Galleria del Cavallino di Venezia, Paolo seguirà costantemente il suo lavoro di pittore, dedicandogli fra il 1977 e il 1993 cinque mostre personali.
L’interesse per la pittura e la non corrispondenza ai suoi obbiettivi dell’indirizzo didattico della Facoltà di Architettura allontanano Soccol dagli studi universitari. Inizia un lungo e duraturo rapporto di bottega maestro-allievo con Guido Cadorin, che sarà per lui fondamentale per impadronirsi del mestiere. Nascerà allora un’amicizia con il generoso Maestro e la sua famiglia che proseguirà negli anni.
Nel 1963 riprende gli studi universitari richiamato dalla presenza di Carlo Scarpa nella Cattedra di Architettura degli Interni allo IUAV. Nel 1964 espone nel Padiglione delle Arti Decorative alla XXXII Biennale d’Arte Contemporanea, aggiudicandosi il Premio del Ministero Industria e Commercio. Nel 1967, presentato dallo stesso Scarpa in qualità di relatore, consegue la laurea con il massimo dei voti, progettando un monastero sulla base della Regola Benedettina.
Nel 1969 Mario Deluigi, che in quel momento rappresentava la guida più qualificata per i suoi nuovi interessi verso l’Astrazione, nominato Docente di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Venezia, lo chiama a collaborare nell’insegnamento di Arredo Scenico presso il medesimo Istituto. Si intesse così un lungo sodalizio di lavoro, studio ed amicizia che aprirà nuovi orizzonti alla cultura figurativa di Soccol e che durerà fino alla scomparsa del Maestro, avvenuta nel 1976. Sarà Deluigi a presentarlo nel 1969 alla sua prima mostra personale alla Galleria d’Arte “L’Argentario” di Trento. Nel 1974 Giovanni Soccol gli succederà alla Cattedra di Scenografia in Accademia, che terrà fino al 1997.
La didattica diviene per lui un’attività nella quale far convergere esperienza pratica e ricerca teorica. Numerose sono le collaborazione e gli incarichi che si sono susseguiti negli anni: con lo IUAV (Disegno e Rilievo dei Monumenti), con la New York University (Laboratorio di Pittura) e con l’Università Ca’ Foscari di Venezia (Fondamenti dei Metodi e delle Tecniche Artistiche).
Ai primi studi di carattere prevalentemente figurativo, che contrassegnano il suo lavoro giovanile tra gli anni ’50 e ‘60, subentra negli anni ’70 una ricerca nel campo dell’astrazione, che lo accompagnerà per tutti gli anni ‘80 con i cicli delle Presenze-Assenze, delle Visioni e dei Mesi.
Durante gli anni ‘70 Soccol si dedica, oltre che alla pittura, anche all’architettura di interni ed alla scenografia, sia per il teatro che per il cinema. Nel 1973 è art director del film Don’t look now per la regia di Nicholas Roeg. Nel 1975 Hans Werner Henze lo chiama a collaborare come scenografo e direttore degli allestimenti scenici alla fondazione del Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, dove lavorerà anche l’anno successivo.
In quegli anni vive tra Venezia, Roma e Parigi. Risale a quel periodo l’inizio di una profonda amicizia con tre artisti, ai quali viene presentato da Guido Cadorin: la figlia di quest’ultimo, Ida Barbarigo, il genero Zoran Music e lo scenografo e pittore francese, Léon Gischia, che, dividevano la loro vita tra Venezia e Parigi. Queste nuove amicizie lo introdurranno nell’ambiente culturale francese. Le ripetute e reciproche frequentazioni dei rispettivi ateliers, la discussione sulle opere e lo scambio di opinioni giocheranno un ruolo primario nel progredire della sua ricerca.
Attraverso Gischia conosce Maurice Esteve con il quale intesserà una corrispondenza che durerà negli anni. Nell’ambiente parigino entra in relazione anche con Marc Havel, chimico della Lefranc e Bourgeois e membro della Commissione per il controllo del restauro dei dipinti dei Musei Nazionali francesi, il quale gli sarà preziosa guida nello studio dei materiali e delle tecniche pittoriche. Questa tematica sarà per lui fonte di continuo approfondimento ed argomento di una serie di saggi sulle diverse tecniche pittoriche tra Ottocento e Novecento.
Dalla metà degli anni ‘80, dopo diverse esperienze nel campo della scenografia che lo vedono impegnato in diversi teatri, tra cui nel 1986 la Royal Opera di Stoccolma, e dopo l’ampia mostra antologica dedicatagli nel medesimo anno dal Palazzo dei Diamanti di Ferrara, Soccol decide di concentrarsi unicamente nella pittura. Da quel momento lo sviluppo dei suoi motivi iconografici si arricchisce di ulteriori significazioni formali e simboliche, nelle quali affiorano immagini del mondo reale filtrate attraverso il ricordo. Ciò darà origine alle Saudade ed alle Isole.
Nell’occasione della mostra ferrarese conosce il gallerista Carmine Siniscalco che gli dedicherà l’anno successivo una Personale nella sua galleria romana Studio S. Da questo incontro nasce un rapporto di profonda amicizia e di lavoro che perdurerà fino alla chiusura della galleria nel 2017.
Dall’inizio degli anni ‘90 l’esperienza precedente continuerà ad arricchirsi, sviluppandosi in nuove tematiche con una sempre maggior presenza del vissuto, che prenderà forma nelle Basiliche, nelle Cisterne, nei Labirinti e nei Lits flottant. Dal 1996 con le Petroliere e proseguendo con i cicli dei Firmamenti, delle Battige, delle Maree, dei Teatri e dei Labirinti d’invenzione, Soccol rimette in discussione il suo operare, dalla struttura della superficie nel rapporto materia-segno, al contrasto cromatico sui valori di luce e luminosità, alle possibilità del tono e del timbro, per ottenere il massimo dei valori espressivi con una serrata sintesi di mezzi, senza rinunciare ad una ricchezza di valori plastici.
Nel 2017 il Museo del Paesaggio di Torre di Mosto gli dedica un’ampia mostra antologica che ripercorre cinquant’anni di attività e nello stesso anno la Galleria BOA di Parigi una mostra personale sul tema dei Labirinti d’invenzione. Nel 2019 la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia allestisce una sua mostra personale incentrata sui temi dei Labirinti d’invenzione e dei Teatri. Contemporaneamente, da parte dei “Cento Amici del Libro”, nell’occasione degli 80 anni di vita dell’Associazione, viene pubblicato il 54esimo libro d’artista, stampato a mano a tiratura limitata, dal titolo L’esilio delle due sponde, con poesie di Adonis, illustrato da una serie di sue incisioni appositamente eseguite.
Nel medesimo anno il Museo Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo promuove una sua mostra antologica, che mette a fuoco le principali tematiche che sono state oggetto della sua produzione pittorica negli ultimi vent’anni, dominate dall’atmosfera notturna che avvolge i diversi soggetti.
Nel 2020 espone l’ultima produzione dei Labirinti d’invenzione in una personale presso il Magazzino Gallery di Palazzo Contatrini Polignac a Venezia.
Nel 2021 il Labirinto della Masone gli dedica una sala nell’ambito della mostra Umberto Eco, Franco Maria Ricci. Labirinti. Storia di un segno.
Esposizioni personali
1969
Galleria L'Argentario, Trento.
1970
Galleria Ghelfi, Vicenza.
Galleria Studio, Matera.
1972
Galleria Eremitani, Padova.
1973
Galleria del Cavallino, Venezia.
1977
Galleria del Cavallino, Venezia.
1983
Galleria Traghetto, Venezia.
1984
Galleria Tommaseo, Trieste.
Galleria d'Arte Contemporanea, Suzzara (MN).
Museo del Castello, Malcesine, (VR).
1985
Galleria Gastaldelli. Arte Contemporanea, Milano.
1986
Galleria Civica d'Arte Moderna. Palazzo dei Diamanti, Ferrara.
1987
Galleria Studio S/Arte Contemporanea, Roma (Tridente 2).
Galleria del Cavallino, Venezia.
"Segno. Colore. Progetto. Incontro con l'artista".Università Ca’ Foscari. Venezia.
1989
Galleria Meeting, Mestre (VE).
1990
Galleria del Cavallino, Venezia.
1993
Galleria del Cavallino, Venezia.
1994
Galleria Studio S/Arte Contemporanea, Roma (ARGAM).
1995
Galleria Studio d'Arte L'Argentario, Trento.
Galleria Comunale d'Arte Contemporanea "Al Montirone", Abano Terme (PD).
1998
Galleria Studio S/Arte Contemporanea, Roma (ARGAM).
2001
Flora Bigai Arte Moderna e Contemporanea, Padova.
XXI Biennale d’Alexandrie de pays de la Mediterranèe, Alessandria d’Egitto (Antologica).
2002
Accademia d’Egitto, Roma (Antologica).
Galleria Studio S/ Arte Contemporanea, Roma.
2006
Galleria d’Arte Contini, Cortina d’Ampezzo.
Galleria d’Arte Contini, Venezia.
2017
Museo del Paesaggio, Torre di Mosto (VE).
Galerie BOA, Parigi.
2019
Ca’ Pesaro. Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia
Museo Mario Rimoldi, Cortina d’Ampezzo
2020
Magazzino Gallery, Palazzo Contarini Polignac, Venezia
2021
Umberto Eco, Franco Maria Ricci. Labirinti. Storia di un segno. Labirinto della Masone, Fontanellato (Parma).
Principali esposizioni collettive
1953
XLI Collettiva Opera Bevilacqua La Masa, Venezia. (Premio per il più giovane espositore).
1955
XLIII Collettiva Opera Bevilacqua La Masa, Venezia. (Premio Associazione Assistenza Artisti)
1957
XLV Collettiva Opera Bevilacqua La Masa, Venezia.
1962
L Collettiva Opera Bevilacqua La Masa, Venezia.
1964
XXXII Biennale, Sezione Arti Decorative. Venezia. (Premio Ministero Industria e Commercio)
1969
"Prospettive 4", Galleria Due Mondi, Roma.
Esposizione Internazionale Trigon 69 “Architettura e Libertà”. Graz (Austria)
1970
"Arte e Ambiente", Galleria Studio, Matera.
"XIV Rassegna Nazionale di Pittura Ramazzotti", Palazzo Reale, Milano.
XXXV Biennale, Sezione Arti Decorative. Venezia.
Premio di pittura Villa S. Giovanni, XV edizione.
1971
"Uno sguardo a nord-est", Galleria del Cavallino, Venezia.
"Rassegna Nazionale: Nuove Presenze", Acquasanta Terme (Ascoli Piceno).
XXVII Salon de Mai, Parigi.
Esposizione Internazionale Trigon 71 “Intermedia Urbana”. Graz (Austria).
1972
"Faites votre jeu", Galleria del Cavallino, Venezia.
Premio Burano, Venezia.
1973
"Mostra Nazionale d'Arte Contemporanea", Termoli.
XXII Annale, Porec (Jugoslavia).
1980
880° Mostra del Cavallino, Galleria del Cavallino, Venezia.
1981
Premio Internazionale di Disegno, Lario (CO).
VI Biennale Internazionale d'Arte, S. Martino di Lupari (PD).
13° Biennale Internazionale del Bronzetto Piccola Scultura, Nuovo Museo Civico degli Eremitani, Padova.
1988
"La metafisica interpretata", Galleria Studio S, Roma.
III Biennale d'Arte Sacra, Pescara .
Festival Internazionale d'Arte, Bagdad.
1989
"L'occhio della galleria", Opera Bevilacqua La Masa, Venezia.
Triennale Internazionale d'Arte Sacra, Celano (L'Aquila).
1990
"Dal segno al colore. Dalla parola all'immagine", Galleria Studio S, Roma.
1991
"Pentagonale Plus", Richard De Marco Gallery, Edimburgo.
V Biennale d'Arte Sacra, Museo di S. Apollonia, Venezia.
“Un museo immaginario per Giorgio de Chirico-22 progetti”, Accademia Nazionale di S. Luca, Roma.
1992
"Giuseppe Mazzariol: 50 artisti a Venezia", Fondazione Querini Stampalia, Venezia.
“Il tempo e lo spazio della piramide”, Galleria Arti Visive, Matera.
1993
International Art Exibition, Chicago.
1994
"Georg TrakI, Occidente e oltre", Istituto di Cultura Austriaco, Roma.
XXI Premio città di Sulmona, Sulmona (L’Aquila).
1995
"Proposte per una collezione ARGAM", Istituto Italiano di Cultura, Madrid.
"Opera ultima", Galleria Studio S, Roma.
1996
"Omaggio a Isabella Morra", Studio d'Ars Agency, Milano
XXIX Premio Vasto, Vasto (Chieti).
"In scena e fuori scena", ARGAMARTE, Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie, Roma.
Messaggerie Paravia, Milano.
1997
"Dopo Tiepolo", Opera Bevilacqua La Masa, Venezia.
"Bianco-Nero", Galleria Studio S, Roma.
1998
"Palme d'Autore", Orto Botanico, Palermo; Istituto Italiano di Cultura, Cairo.
"XXV Premio Sulmona", Sulmona (II premio ex aequo).
Primaverile ARGAM 1998 “Vitalità della Pittura”, Galleria Studio S, Roma.
“Da Boccioni a Vedova”. Opere del XX secolo nella collezione della Cassa di Risparmio di Venezia, Ca’ Pesaro, Venezia.
1999
Premio Marche. Biennale d'Arte Contemporanea, Ancona.
"XXVI Premio Sulmona", Sulmona.
"L’ ARGAM alle soglie del 2000", Chiesa di S. Rita, Roma.
“Argento vivo”, Studio Tommaseo, Trieste.
“Che bella (la) figura”, Galleria Studio S, Roma.
2000
" Immagine d'impegno-Impegno d'immagine", ex Mattatoio, Roma.
"Triennale Internazionale d'Arte Sacra", Celano (L’Aquila).
2001
“Pub-Arte: Arte e Pubblicità” (Primaverile romana. ARGAM), Galleria Studio S, Roma.
2002
“Cleopatra. Da Michelangelo all’arte contemporanea”, Accademia d’Egitto, Roma.
2003
Premio Nazionale di Pittura “Sabaudia Ferruccio Ferrazzi”, Sabaudia.
“Cleopatra. Da Michelangelo all’arte contemporanea”, Alexandria Center of Art, Alessandria d’Egitto; Akhnatoon Center of Arts, Zamalek, Cairo.
2004
“Luce vero sole dell’arte”, Museo d’Arte G. Bargellini, Pieve di Cento (BO).
14th Istanbul Art Fair, Istanbul.
2008
“Paesaggi veneti”, Museo del Paesaggio, Torre di Mosto (VE).
“Viaggio in Italia. Arte Italiana 1960-1990 dalla collezione della Neue Galerie Graz”, Neue Galerie, Graz.
“Arte al bivio. Venezia negli anni ‘60”, Università Ca’ Foscari, Venezia.
2010
61° Premio Michetti “Diorama Italiano”, Museo Michetti, Francavilla al mare.
2011
54° Biennale Internazionale d’Arte. Padiglione Italia, Venezia.
2012
“Utopia del sembiante. Il paesaggio nei paesaggi”, Museo del Paesaggio, Torre di Mosto (VE).
2014
“Ritratto allegorico di Domenico Guzzi”, Galleria Studio S, Roma.
2016
“Kermesse di Arte Visiva e Letteratura”, Galleria Studio S, Roma.
2017
“Fabula. Incroci”, Museo del Paesaggio, Torre di Mosto (VE).
“Tavolozze d’autore. L’alchimia del colore da Giorgio de Chirico ai contemporanei”, Centro culturale Altinate San Gaetano, Padova.
“Attorno al vetro e il suo riflesso nella pittura”, Centro Culturale Candiani, Mestre (VE).
2018
“Pittura di guerra”, Palazzo Frisacco, Tolmezzo (UD).